Sabato 4 febbraio 2017 nelle splendide sale del Castello Podestarile di Castelnuovo Scrivia ha avuto corso il terzoappuntamento della rassegna musicale "Lo strumento e la sua voce". Questa giornata d'arte ha visto cimentarsi il maestro costruttore di fisarmoniche Carlo Fortunato, i musicisti impegnati nei pezzi di Astor Piazzolla e due eccezionali ballerini di tango. Continua a leggere, potrai ascoltare anche i brani che ci hanno deliziati dal vivo...
Cristina Pleba
Sabato 4 febbraio il Castello Podestarile ha aperto le porte al quarto appuntamento musicale con un omaggio al musicista più conosciuto e che meglio rappresenta le passionali sonorità del tango argentino: Astor Piazzolla. Il tango nato in Argentina e Uruguay come espressione popolare, non è semplicemente un ballo ma un modo di comunicare con il movimento, gli sguardi, il corpo, è lo sprigionarsi di una sensualità considerata a lungo scandalosa in alcuni ambienti della media ed alta società, soprattutto europea. Il film “Matrimonio all’inglese” di S. Elliott ambientato nell’Inghilterra degli anni ’30, incarna perfettamente la pruderie scatenata da questo ballo bollato come lascivo. Uno dei protagonisti della nostra serata in musica è stato Carlo Fortunato, l’anima dell’orchestra Bellowstrings gruppo cameristico finalizzato alla valorizzazione della grande musica contemporanea che, come ama dire, “fa vibrare le corde (strings) della sensibilità di ognuno di noi, attraverso immortali melodie di ampio respiro come il mantice (bellow)”. Con lo slancio e la passione che lo contraddistinguono ci ha presentato la sua fisarmonica, lo strumento a mantice per eccellenza e le sue corde: il classico quintetto d’archi composto dai violini Sara Gilio, Valeria Bisio, Gianluigi Bottazzi, dalla viola Eugenio Milanese e dal violoncello Roberta Ghio, il contrabbasso Andrea Peasso, il pianoforte (Riccardo Campagno) e, non per ultime, le corde vocali prestate da Vincenzo Marchelli. Il repertorio proposto spazia dai classici della cultura musicale rioplatense di Carlos Gardel dell’inizio del ‘900, al tango sinfonico di Astor Piazzolla, alla milonga di Julian Plaza, fino a giungere in Francia con Richard Galliano; le musiche composte nell’arco del secolo scorso, sono contrassegnate da innumerevoli influenze musicali, come il Jazz che riaffiora nei componimenti, dall’introduzione di dissonanze e di elementi musicali innovativi. Una curiosità… alcuni tra i più importanti e conosciuti compositori di musica da tango come Piazzolla e Galliano sono di origine italiana, immigrati con le loro famiglie in America Latina a partire dalla fine dell’800 in cerca di lavoro e fortuna. Il programma del concerto è affascinante, solo per citare alcuni dei brani più conosciuti eseguiti dall’Ensemble Bellowstrings: Oblivion, Libertango, “Tanti anni prima” divenuta famosa come Ave Maria e Jane y Paul scritto per “L’ultimo tango a Parigi”, dal sacro al profano tanto spazia il tango di A. Piazzolla e poi Volver, Por una Cabeza di C. Gardel sulle cui note un indimenticabile Al Pacino, ufficiale non vedente in congedo, balla con una giovane sconosciuta, riscoprendo l’amore viscerale per la vita (“Scent of woman” di M. Brest) e ancora Nocturna milonga di Plaza e Tango pour Claude di R. Galliano. Se la musica e le parole sono affascinanti e passionali, il ballo è la massima espressione della sensualità del tango, come ci ha dimostrato l’affiatata coppia di ballerini Cinzia Sottile e Guido Crivellente che si sono esibiti durante il concerto ed hanno saputo ricreare le calde e coinvolgenti atmosfere argentine. Una partecipazione non scontata, la sala gremita all’inverosimile, gli applausi scroscianti, hanno reso la serata indimenticabile, la passione ed il calore che gli artisti ci hanno saputo infondere ci rimarranno a lungo nella mente e nel cuore e allora…tango!
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