SALA DIDATTICA ARCHEOLOGICA “ SORELLE INES E ROSETTA STELLA”

 

La Sala Didattica Archeologica “Ines e Rosetta Stella”, inaugurata a giugno del 2016, rappresenta il primo passo verso la riapertura del Museo Civico istituito a metà degli Anni Ottanta nelle sontuose sale affrescate del piano terreno di Palazzo Centurione, sede del Municipio e smantellato nei primi anni Duemila, a causa dell’importante intervento di restauro conservativo e consolidamento statico delle strutture che ha coinvolto l’intero Palazzo.
La sala archeologia è sta allestita al piano terra, in una sontuosa stanza posta sul lato sud/est che presenta caratteristiche e finiture di particolare pregio come il pavimento a mosaico e la ricca decorazione pittorica che il pittore genovese Giovanni Franceschetti ha realizzato intorno al 1910.

     DI VERDE E DI AZZURRO PAESAGGI DI TERRE ED ACQUA DALLA PREISTORIA AL MEDIOEVO

 

Il tema guida per l'allestimento della sala, individuato di concerto con La Sopraintendenza Archeologia del Piemonte, è intimamente legato a due dei più importanti elementi che connotano la storia e la cultura del nostro territorio: la presenza di reti fluviali (Grue e Scrivia) che portavano fertilità ai terreni e costituivano un fondamentale canale di trasmissione commerciale e culturale, di mobilità di gruppo e individuale; la terra e il paesaggio, che sono stati oggetto di sfruttamento agricolo fin dall'età preistorica per produrre derrate alimentari e prodotti destinati ad altre necessità (ad esempio la produzione di gualdo per la tintura dei tessuti).
Il titolo dell'allestimento “Di verde e di azzurro” riprende direttamente i colori di queste due componenti fondamentali: l'acqua delle reti fluviali (azzurro) e la terra (verde).
I reperti esposti provengo nella massima parte da scavi condotti sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia del Piemonte e di particolare rilevanza risulta il contesto di scavo di Via Torino che copre un ampissimo arco cronologico dalla Preistoria al Medioevo.
I ritrovamenti infatti documentano la lunga frequentazione del territorio castelnovese a partire dal Neolitico, continuata in età romana, in cui il territorio viene interessato dalla suddivisione agraria della centuriazione (di cui la campagna castelnovese costituisce uno straordinario caso di conservazione) e appare costellato da insediamenti sparsi con gli abitanti dediti ad attività agricole, fino all'insediamento medievale contrassegnato dalla costruzione di chiese ed edifici all'interno del paese fortificato di nuova fondazione (Castrum Novum).
Gli reperti sono stati selezionati sulla base del loro legame con gli aspetti produttivi e di consumo del territorio di Castelnuovo Scrivia (le due anfore da trasporto contenenti merci alimentari, i materiali dell'insediamento rustico rinvenuto in località San Damiano, le ceramiche graffite medievali utilizzate per la mensa, l'urna preistorica in legno) e anche con i colori verde e azzurro rappresentativi dell'allestimento (l'ascia in pietra verde, il castone dell'anello, gli intonaci dipinti, le bacchette in vetro a corredo della tomba in Via Torino).

     LE VETRINE

 

I reperti selezionati sono allestiti in due vetrine, divise ciascuna in tre scomparti.

NELLA VETRINA 1
Gli scomparti A e B sono dedicati a materiali preistorici ritrovati nella frazione Ova e in gran parte nello scavo del 1996 di Via Torino tra cui di particolare rilevanza, l’ascia in pietra verde (probabile onfacitite) (V millennio a.C.). considerata il simbolo della “rivoluzione neolitica” (6000- 3500 a.C.), e il vaso carbonizzato ricavato da uno spezzone di legno di olmo (2200-1800 a.C.) con sua ricostruzione sperimentale (Centro Archeologia Sperimentale – Torino).
Nello scomparto C sono esposti materiali di età romana: anfore da trasporto presumibilmente per vino (I secolo a.C. - I secolo d.C), rinvenuti a in Loc. Strada S. Damiano e Strada per Tortona.


NELLA VETRINA 2
Nello scomparto A troviamo materiali di età romana dallo scavo di Via Torino: corredo di tomba a incinerazione (prima metà del I secolo d.C.) con oggetti di pregio che dovevano appartenere ad un individuo di alto rango.
Lo scomparto B è dedicato a materiali dell'insediamento rustico romano in loc. San Damiano (scavi 1983). Sono esposti frammenti di intonaco parietale policromo (I-II secolo d.C.) e frammenti di pavimento in tessere bianche e nere (I-II secolo d.C.), Nello stesso scomparto trova posto un anello in ferro con castone in onice ritrovato in loc. Gerbidi, strada per Voghera,ritrovamento fortuito, (fine I secolo d.C. - III secolo d.C.); sulla pietra è incisa probabilmente l’immagine di Bonus Eventus.
Infine Lo scomparto C ospita materiale di età medievale dagli scavi in Via Torino e Via Solferino: frammenti di vasi in pietra ollare (XI-XIV secolo), e frammenti di ceramica graffita dipinta in verde ramina e giallo ferraccia con diverse decorazioni, testimonianza dell’esistenza tra il XIV-XV secolo, sul nostro territorio di officine che propongono una vasta scelta di stoviglie in ceramica finemente decorate con soggetti floreali.

     FADIA ESPERIDE

 

All'ingresso della sala didattica è conservata una base in marmo bianco dedicata a Fadia Esperide, testimonianza della probabile esistenza, nell'attuale centro storico, di un vicus romano, un aggregato di case e terreni.

La Sala Didattica è ospitata presso il Palazzo Centurione, sede del Municipio di Castelnuovo Scrivia (AL). 

 

 

 

 

 

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